Italian Dockers on Strike: for CBA, fair wages, and rights

5 Apr 2024

(Italian version below)

The dispute over the national Collective Bargaining Agreement (CBA) of Italian dockworkers has led ETF affiliates Filt-Cgil, Fit-Cisl, and Uiltrasporti, to call for a national 24-hour strike between April 3rd and 5th, 2024, with the peak of the protests organized in Genoa through a national demonstration on April 5th.

The strikes are motivated by several issues. The main one concerns the economic component: despite numerous meetings already held, negotiations with the employers for the renewal of the national collective bargaining agreement, which expired last December 31st, have not yet provided adequate responses to the unions’ requests.

It is necessary to restore purchasing power to workers, which has significantly decreased in the last two years, and to recognize the right adjustment for future inflation.

In negotiations with employer counterparts, a proposal for a 10% salary increase, amounting to 180 euros, has been put forward, but workers still consider it insufficient, considering the rise in costs caused by inflation and geopolitical events such as the war in Ukraine.

Unions also support the need to make the accompanying fund for early retirement for dockworkers concrete, recognizing dockwork as an arduous job. In addition to the economic aspect, there is indeed the issue of arduous work and safety in the port environment: all contractual provisions related to occupational health and safety must be more effective, updated to meet new needs, and harmonized nationwide.

Unions refer to serious work accidents that continue to occur, stating that such events are no longer tolerable: resources are needed to ensure workers’ safety, which should never be considered a cost but essential investment.

The mobilization of dockworkers represents an important voice in the Italian socio-economic landscape, highlighting the need to protect the rights and safety of those who contribute to the functioning and development of ports and, therefore, the entire country.

Dockworkers were among the hardest hit during the pandemic because, out of a sense of responsibility, they never stopped ensuring the supply of goods to the entire country even when the rest of Italy was at a standstill.

Therefore, it is necessary to renew the National Collective Labor Agreement for port workers and defend its constitutive principles, which have so far contributed to ensuring the unity and stability of the entire port system.

ETF expresses its solidarity with Italian dockers on strike and its full support for Italian unions, reiterating the importance of renewing an expired contract and ensuring dignified working conditions, and hoping for a resumption of negotiations aimed at recognizing workers’ demands.

 

 

ITA

Sciopero nazionale dei portuali italiani: per contratto, salario equo e diritti

La vertenza sul contratto nazionale dei lavoratori portuali in Italia ha portato in nostri sindacati Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti a proclamare uno sciopero nazionale di 24 ore tra il 3 ed il 5 aprile 2024, con il culmine delle proteste organizzato a Genova attraverso una manifestazione nazionale il 5 aprile.

Gli scioperi sono motivati da diverse questioni. La principale riguarda la componente economica: malgrado le numerose riunioni già avvenute, le negoziazioni con le controparti per il rinnovo del contratto collettivo nazionale, scaduto lo scorso 31 dicembre, non hanno ancora fornito risposte adeguate rispetto alla richieste che i sindacati hanno avanzato.

È necessario far recuperare ai lavoratori il potere d’acquisto che si è notevolmente ridotto negli ultimi due anni e riconoscere il giusto adeguamento per l’inflazione futura.

Nelle trattative con le controparti datoriali, è stata avanzata una proposta di aumento salariale del 10%, pari a 180 euro, ma i lavoratori la ritengono ancora insufficiente, considerando l’aumento dei costi causati dall’inflazione e da eventi geopolitici come la guerra in Ucraina.

I sindacati sostengono inoltre la necessità di rendere concreto il fondo di accompagnamento alla pensione anticipata per i portuali, riconoscendo tale attività come lavoro usurante.

Oltre alla parte economica c’è infatti anche l’aspetto legato al lavoro usurante e alla sicurezza sul lavoro in ambito portuale: occorre rendere maggiormente incisivi tutti gli strumenti contrattuali relativi al tema della salute e sicurezza, aggiornandoli rispetto alle nuove necessita’ e armonizzandoli su tutto il territorio nazionale.

I sindacati fanno riferimento ai gravi incidenti sul lavoro che continuano a susseguirsi, precisando che tali eventi non sono più tollerabili: sono necessarie risorse che garantiscano la sicurezza dei lavoratori, che non deve essere mai considerata un costo, ma un indispensabile investimento.

La mobilitazione dei lavoratori portuali rappresenta una voce importante nel panorama socio-economico italiano, evidenziando la necessità di proteggere i diritti e la sicurezza di coloro che contribuiscono al funzionamento e allo sviluppo dei porti e quindi dell’intero paese.

I lavoratori portuali sono stati tra i più penalizzati durante la pandemia in quanto, per senso di responsabilità, non si sono mai fermati, garantendo l’approvvigionamento di merci a tutto il Paese anche quando tutto il resto d’Italia era fermo.

Occorre, pertanto, rinnovare il Ccnl delle lavoratrici e dei lavoratori dei porti e, nel contempo, difenderne i suoi principi costitutivi che hanno, fino ad ora, contributo a garantire l’unità e la tenuta di tutto il sistema portuale.

L’ETF esprime la sua solidarietà ai portuali italiani in sciopero e il suo pieno sostegno ai sindacati italiani, ribadendo l’importanza di rinnovare un contratto scaduto e di garantire condizioni di lavoro dignitose e auspicando una ripresa delle trattative volta a riconoscere le richieste dei lavoratori.